Consorzio del Vino
Brunello di Montalcino®

LA VENDEMMIA 2010 A MONTALCINO

LA VENDEMMIA 2010 A MONTALCINO

 

30/09/2011

L'annata 2010 sarà ricordata a Montalcino per un ritardo nell'avvio del germogliamento a causa di temperature primaverili al di sotto della media e per le frequenti piogge che hanno caratterizzato questo periodo, situazione che ha favorito poi un forte sviluppo vegetativo e che ha provocato anche qualche problema in fase di allegagione dei fiori, con una conseguente leggera riduzione della produzione, calcolabile intorno al 10%.

In questa fase è stata fondamentale l'azione di contrasto allo sviluppo di malattie (soprattutto peronospora ed oidio), che - in una realtà come quella di Montalcino, costituita per lo più da Aziende di medie e piccole dimensioni - ha potuto svolgersi con ottimi risultati.
La fase estiva è stata contrassegnata da situazioni di tempo bello e stabile, con soltanto qualche pioggia nel mese di agosto, che ha mitigato la calura e favorito un certo recupero delle fasi fenologiche, anche se l'inizio dell'invaiatura si è avuto comunque con circa dieci giorni di ritardo rispetto alla media dell'ultimo decennio.
Ma il Sangiovese dimostra tutte le sue capacità di ripresa se durante la fase di maturazione dei grappoli le condizioni meteorologiche permangono favorevoli, così come si è verificato quest'anno, permettendo lo sviluppo armonico della maturità fenolica e zuccherina.
I vini ottenuti in questa vendemmia - iniziata comunque con ritardi che sono andati da un minimo di 8 ad un massimo di 14 giorni - manifestano quindi caratteristiche straordinarie per il Sangiovese, sia sotto il profilo organolettico (al momento ancora in fase evolutiva), sia sotto quello dei parametri compositivi, che - oltre ad una gradazione alcolica di ottimo livello ed, in alcuni casi, anche piuttosto alta - presentano valori di polifenoli totali, di antociani e di estratto molto elevati e raramente riscontrabili in questo vitigno.
19 novembre 2010 - di VITTORIO FIORE 
LA FORZA DEL TERRITORIO ED IL SAPER FARE DEI VITICOLTORI:
 IL SEGRETO DEI VINI DI MONTALCINO
Attilio Scienza, Presidente del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano
 
L’annata viticola che si è da poco conclusa con la vendemmia delle ultime uve rosse ,ha confermato come le condizioni climatiche del periodo che precede la raccolta delle uve sia sempre più determinante per le caratteristiche sensoriali del vino.
Non si può certo dire che l’autunno del 2010 sia stato favorevole alla viticoltura e la frase che i vecchi viticoltori spesso ripetono ”non ci sono più le stagioni di una volta” purtroppo, non è più solo una esclamazione rituale ma una constatazione di un cambiamento climatico che non riusciamo ad interpretare malgrado la secolare esperienza dei viticoltori.
Quello che rende difficili le previsioni è l’effetto del topoclima, che in parole povere significa, che a distanza anche solo di qualche chilometro,la pioggia può apparire come un evento   improvviso e violento o solo con qualche rada goccia .
Se poi questi fenomeni si ripetono più volte durante l’anno,la gestione del vigneto diviene davvero molto difficile ,non solo nel contrasto delle malattie fungine,ma nel controllo della vegetazione,nella valutazione del carico di uva da lasciare sulla vite con i diradamenti, nell’intensità della sfogliatura.
A Montalcino inoltre le condizioni pedologiche, orografiche e di altitudine molto variabili in un territorio molto vasto, rendono il lavoro del viticoltore ilcinese particolarmente difficoltoso. Tra le zone viticole che fanno apparire l’Italia ai fini della qualità delle uve alla vendemmia, come una pelle di leopardo, quella di Montalcino però non ha risentito di questi fattori.
Ne sono testimonianza i vini appena svinati che presentano caratteristiche di grande eleganza ,non disgiunta da struttura e lunghezza in bocca,caratteristiche non trascurabili per un vino da destinare ad un invecchiamento la cui durata non ha riscontro in nessuna altro vino nel mondo. E non è cosa da poco.
Ma perché gli effetti di un andamento climatico poco favorevole non hanno intaccato l’integrità dei vini di Montalcino ? Penso che la risposta risieda solo in una semplice constatazione : i vigneti di Sangiovese presentano un equilibrio vegeto-produttivo che consente loro ammortizzare con grande efficacia le forzature e le conseguenze negative sull’uva, dell’eccesso di pioggia.
Questo equilibrio ha diverse origini,talune sono il risultato di un ambiente pedoclimatico di grande vocazione per i vini da lungo invecchiamento ,quali il drenaggio dei suoli,la loro ricchezza di scheletro,la bassa fertilità chimica che consente uno sviluppo moderato della vegetazione,il grande salto termico tra la notte ed il giorno ,altre invece risiedono nel saper fare dei viticoltori che nel corso della loro lunga storia hanno sempre tenuto fede a due principi fondamentali nella produzione del Brunello : la fedeltà al territorio ed il loro onore di produttori .
 In pochi luoghi del mondo,celebri per la qualità dei loro vini ,è possibile vedere come a Montalcino , dei vigneti così ben tenuti e delle uve dalla maturazione così regolare,anche in anni difficili,a testimonianza che un vigneto in equilibrio con il territorio che lo ospita,ha dentro di sé la capacità di reagire a qualsiasi insulto climatico.
Senza presunzione ,un annata da 5 stelle!
 
IL PARERE TECNICO DEI PRODUTTORI
 
Giancarlo Pacenti dell’azienda Siro Pacenti e
vicepresidente del Consorzio del Brunello di Montalcino.
 
Un grande Territorio e un'annata da grandi Viticoltori. Questa la sintesi dell'annata 2010. Siamo tornati ai tempi di vendemmia classici , ovvero fine settembre nella zona sud di Montalcino e metà ottobre nella parte nord della collina con  uve perfettamente mature sia dal punto di vista tecnico che polifenolico con valori assoluti difficilmente riscontrabili sul sangiovese e possibili solo nel suo territorio  di elezione. Un risultato possibile in una annata che si era presentata all'inizio abbastanza complessa , solo grazie alla grandissima capacità dei viticoltori  montalcinesi.  Ottima struttura, profumi intensi e soprattutto grande equilibrio insieme ad una eleganza straordinaria. Caratteristiche che é difficilissimo avere tutte insieme nella stessa vendemmia. Per me una delle più grandi vendemmie di sempre
 
Edoardo Virano Col’ d’Orcia
I vini ottenuti dalla vendemmia 2010 sono straordinariamente fruttati e colorati, caratterizzati da tannini maturi e persistenti adatti ad un lungo periodo di invecchiamento e longevi nel tempo. La raccolta del Sangiovese, iniziata nella seconda decade di Settembre con uve sane, ben mature, con buccia spessa e croccante è proseguita con regolarità fino la 20 Ottobre. Fin dalle prime fasi della macerazione si è potuto notare un’ottima estrazione sia del colore che dei tannini. Il risultato finale è una grande vendemmia, sicuramente una delle migliori degli ultimi anni.
 
 
 
 
Ermanno Morlacchetti Tenute di Castelgiocondo e Luce della Vite Soc. Agr. S.r.l.
 
Andamento stagionale abbastanza nella norma anche se caratterizzato da abbondanti precipitazioni nel periodo inverno-primaverile. Queste piogge hanno rifornito i terreni di un’ottima riserva idrica resasi preziosa durante il periodo estivo. A fine luglio è iniziata l’invaiatura e  la maturazione è proseguita nella maniera più ottimale. Il caldo durante il giorno e il fresco della notte hanno contribuito a che si verificasse il “miracolo”: un accumulo, oltre che di zuccheri, soprattutto di polifenoli e materiale colorante  (antociani) che rarissimamente si era visto in passato. Le uve alla raccolta si presentavano perfette dal punto di vista fitosanitario, senza segni di stress idrici o scottature da ustioni, intensamente colorate. A Castelgiocondo del Sangiovese destinato al rosso è iniziata intorno al 20 settembre per poi proseguire fino alla prima decade di ottobre per le uve destinate al brunello e  alla riserva.  
Attualmente in cantina i nuovi vini rispecchiano le caratteristiche delle uve: importanti gradazioni alcoliche, intensamente colorati di ottima struttura e di assoluto pregio, indici che ci fanno pensare ad un’ “annata da leggenda
 
Patrizio Cencioni, Azienda Agricola la Capanna
 
A proposito della vendemmia 2010, per quanto ci riguarda abbiamo ottenuto dei vini di ottima qualità e, sia come riscontri organolettici che analitici, azzarderei a definirla eccezionale. Il risultato è senz’altro molto superiore alle aspettative che avevo in estate , quando l’andamento climatico primaverile – molto piovoso fino a metà giugno- aveva determinato un certo ritardo nella fase vegetativa delle viti ; ed anche le piogge cadute nella prima metà di agosto facevano prevedere una vendemmia di media qualità. Invece nel periodo successivo-con un buon solleggiamento e temperature notturne piuttosto basse- la maturazione è avvenuta  in modo progressivo dando
delle uve ben mature ma comunque con acidità elevate ; queste caratteristiche le abbiamo riscontrate ancor più accentuate nei vini nuovi: gradazioni alcoliche elevate ma anche alte acidità totali e soprattutto come quantità e qualità dei polifenoli; abbiamo infatti colori veramente molto intensi ,con tonalità eccezionali. Inoltre, non verificandosi mai temperature eccessive nel periodo estivo, anche i profumi sono molto fruttati e veramente puliti. Nonostante le gradazioni elevate, nella nostra cantina non si sono verificati arresti di fermentazione e i vini stanno già terminando la fermentazione malolattica, in questo favoriti dall’utilizzo dei tini in rovere.
 
Fabio Ratto Antinori soc. Agricola
 
La vendemmia 2010 è senza dubbio molto importante! Il percorso che ha portato alla raccolta di queste bellissime uve è iniziato con un inverno 2009 tendenzialmente mite è stato succeduto da una primavera con precipitazioni molto intense, seguita da un’estate con giornate bellissime, temperatue senza picchi eccessivi e piogge cadenzate regolarmente ma giustamente distanziate le une dalle altre. Questo andamento climatico abbinato alle attente cure agronomiche ha consentito di ottenere uve di grandissima qualità che nel mese di settembre hanno goduto di sole e leggere ventilazioni che ci hanno accompagnato in maniera ottimale alla raccolta avvenuta tra la fine di settembre e la prima metà di ottobre. Fortunatamente, gli eventi piovosi durante il periodo di raccolta sono stati limitatissimi e le giornate di sole che ci hanno accompagnato hanno permesso una perfetta maturazione dei grappoli, regalandoci una materia prima di qualità eccellente. I vini si sono presentati sin dai primi giorni di vinificazione ricchi di meravigliosi colori e di tannini morbidi, la struttura aumentava ogni giorno di più dandoci prodotti veramente importanti. Sicuramente questa è a Montalcino una vendemmia …. Superiore
Rudi Buratti, Castello Banfi
Un alto contenuto zuccherino ed una importante acidità uniti a polifenoli perfettamente maturi e colori intensi nei vini rossi, sono le principali caratteristiche di quest’ultima vendemmia: un’eccellente premessa per vini di altissima qualità e da lungo invecchiamento. Durante la prima fase dello sviluppo vegetativo, da fine aprile alla metà del mese di giugno, si sono verificate precipitazioni abbondanti, accompagnate da temperature sotto la media stagionale. Le condizioni climatiche sono poi cambiate a partire dalla fine del mese di giugno, con temperature piu’ miti e con sostanziale riduzione delle piogge. Leggere precipitazioni sono tornate, solo agli inizi del mese di settembre senza pertanto condizionare in alcun modo le fasi vendemmiali. La maturazione delle uve è avvenuta in condizioni ideali, e questo grazie innanzitutto alle ottime escursioni termiche tra il giorno e la notte, particolarmente accentuate durante il mese di settembre. L’intero ciclo dello sviluppo vegetativo, avvenuto in ritardo rispetto alla media degli ultimi anni, ha posticipato l’ inizio delle operazioni vendemmiali. La vendemmia 2010 è cominciata in ritardo rispetto alle annate più recenti riportandosi sui tipici periodi di raccolta del passato. Da questo punto di vista l’ annata 2010 e’ un ritorno agli splendori degli anni novanta. Abbiamo iniziato, infatti, il 30 agosto con il Pinot Grigio, per proseguire poi nei giorni successivi con il Sauvignon Blanc e lo Chardonnay. Terminate le uve a bacca bianca è iniziata la raccolta delle varietà rosse più precoci, Merlot e Syrah, per concludere con le varietà tardive, quali il Sangiovese destinato a Brunello e Rosso di Montalcino.Il sangiovese esprime in quest’ annata la complessità dei profumi e l’ eleganza ben strutturata della sua trama tannica . Un’annata, quindi, caratterizzata da un eccellente livello qualitativo che lascerà sorpresi gli amanti del Brunello e di tutti i vini di Montalcino .Ancora una volta Montalcino dimostra di essere un territorio unico ,ad altissima vocazione viticola che premia i produttori che sanno interpretare al meglio la gestione viticola nelle differenti sottozone.
Fabrizio Bindocci - Agronomo ed Enologo - Tenuta Il Poggione
Abbiamo avuto un inverno mite e piovoso, con una primavera altrettanto mite e piovosa. L’estate è stata calda ma con temperature senza picchi eccessivi (massimo 35.4 °C. il 16 Luglio) con escursione termica tra il giorno e la notte importante, che ha favorito ricchezza in polifenoli e profumi. Le piogge che hanno segnato questa estate non hanno creato problemi fitosanitari alle uve se non aumentare le attenzioni agronomiche ed un maggior diradamento effettuato a Luglio – Agosto. Le giornate calde e ventilate di Settembre ed Ottobre hanno portato a maturazione perfetta le uve Sangiovese raccolte manualmente da metà settembre a metà Ottobre. I vini sin dai primi giorni di fermentazione presentavano un colore intenso, carico, con tannini abbastanza morbidi preannunciando, almeno qui a Montalcino, una vendemmia decisamente ottima.